CHIESA MADRE
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La Chiesa Madre, S. Maria Maggiore, risalente all'epoca
della contessa Adelasia, e varie volte rimaneggiata nel corso dei
secoli, fu profondamente modificata nel 1690; sotto il
cinquecentesco portico laterale sono riconoscibili, nella
finestra lunga e stretta e nell'antico portale, gli originali
caratteri normanni.
All'interno, sull'altare maggiore, una statua
della Vergine, di Giuliano Mancino (1508). A sinistra la cappella
Notarbartolo con notevoli monumenti funebri in stile
rinascimentale e barocco, tra cui quello dello storico polizzano
G. B. Caruso, e quello di Vincenzo Notarbartolo (1516),
costituito dal sarcofago vero e proprio e dall'arco di
coronamento colla Vergine, il Bambino e due figure allegoriche,
attribuito a Giuliano Mancino. Pregevole anche una Madonna con
Bambino (in marmo) di Domenico Gagini e collaboratori (1473). Nel transetto
sinistro, un monumentale reliquario con Crocifisso (del
Giambologna) e alcune statue lignee attribuite al Quattrocchi.
Di fronte, sul transetto destro, la cappella di
San Gandolfo (protettore di Polizzi, morto ivi nel 1260),
contenente l'Arca Marmorea del Santo.
Ancora lo stupendo Trittico Marmoreo del Berrettaro e
di F.sco del Mastro.
Particolare devozione i polizzani tributano all'Urna
argentea di S. Gandolfo.
Ma l'opera più importante della Chiesa Madre è
il grande Trittico Pittorico
Fiammingo.
Dirimpetto al Trittico Fiammingo, un altro
capolavoro, il grande Trittico della
Visitazione.
Altre opere del Matta custodite nella Chiesa
Madre sono la Strage degli Innocenti e Il
Martirio dei Diecimila Martiri (ambedue tempere e olio su
tela e ambedue del quarto decennio del 1500).
Prezioso ornamento all'Altare Maggiore il
ricchissimo baldacchino (dossale) di damasco rosso, broccati in
oro e seta, proveniente dalla Chiesa di S. Francesco.
Di anonimo argentiere palermitano il prezioso
calice in argento e argento dorato degli inizi del '500 (non
visionabile). Purtroppo non visionabile anche la monumentale (m.
1,60 di altezza) Custodia Argentea del SS.
Sacramento.
Vi si conservano la tela dello Zoppo di Gangi
rappresentante Il Trionfo dell'Eucarestia e La Natività del Signore.