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CHIESA DI SAN GIROLAMO
A Polizzi si conservano ancora parecchie statue lignee, soprattutto del 700. Secondo il dr. Abbate, studioso del ricco patrimonio artistico dellisola, forse le più belle della Sicilia. Gli ordini religiosi da un lato e i laici dallaltro, facevano a gara nel commissionare le statue dei tanti santi che poi sfilavano nelle numerosissime processioni. Le più belle sono della bottega di Quattrocchi, scultore di Gangi. Vi si può ammirare anche una statua lignea di S. Eligio di uno scultore ignoto del 700, prima conservata nella chiesa di Sant'Orsola. Vi si conservano inoltre: MADONNA COL BAMBINO DI GIANDOMENICO GAGINI (1557)La statua in marmo, recentemente trasferita in questa chiesa, fu commissionata per la chiesa dello Spirito Santo dei Padri Domenicani, andata in rovina alla fine dell800. È di pregevole fattura: bellissimo il volto della Madonna, ampio e morbido il panneggio delle vesti, un particolare originale è il seno scoperto. Nella base , oltre alle scene dalla Annunciazione, della Natività e della Adorazione dei Magi, figura lo stemma dei Padri Domenicani e liscrizione che attribuisce la commissione dellopera a Joanna De Biaggio nellanno 1557. COMPIANTO SUL CRISTO MORTO CON SANTI SEBASTIANO E CATERINA DI ALESSANDRIA(Tempera e olio su tela) Proviene forse dalla chiesa di S.Maria Lo Piano, è un opera del Matta (III decennio del secolo XVI). Lossuta figura del Cristo Morto, il copricapo della Vergine, alcuni atteggiamenti dei volti, la gestualità delle mani, la posa di alcune figure ricordano il Trittico della Visitazione; in modo particolare la donna che si copre il volto con il manto è quasi identica alla donna della pradella del Trittico. SACRA FAMIGLIA DI GIUSEPPE SALERNO (1625)Questo quadro del pittore detto lo Zoppo di Gangi che ha dipinto tanti quadri commissionati a Polizzi dalle ricche famiglie per le numerose chiese, si trovava prima nella sagrestìa della Badia Nuova. Rappresenta una scena apparentemente serena: la vergine Maria e S. Giuseppe che guardano giocare Gesù e S. Giovannino. Sullo sfondo degli angeli suonano larpa e il liuto. La serenità però è turbata dalla presenza degli arnesi della crocifissione con cui gioca Gesù: la corona di spine, chiodi, corde, martello, tenaglia. Accanto S. Giovannino tiene in braccio un agnellino e in mano una banderuola dove cè scritto "Ecce Agnus Dei". MARTIRIO DI S. STEFANO (1606)Questo quadro fu uno dei primi realizzati dal Salerno a Polizzi e rappresenta in modo drammatico la lapidazione del Santo. Il cielo oscuro è squarciato dallapparizione della Trinità, mentre i carnefici lanciano violentemente le pietre contro il santo in atteggiamento di preghiera. Vicino alle mura di Gerusalemme si vedono persone che assistono stupite alla scena drammatica. Le piccole scene della cornice, in basso, raffigurano i miracoli avvenuti per intercessione del Santo. MADONNA DEL ROSARIO (1606)Questopera di Giuseppe Salerno si trovava prima nella Badia Nuova e, come si rileva dalliscrizione, è stata commissionata al pittore dai nobili Blasi e Lucrezia Rampolla. La vergine siede su un trono di nubi attorniata da una schiera di angioletti che porgono corone di rose e rosari ai Santi e alle suore domenicane. Tuttintorno vi è un portale dipinto, diviso in formelle, ogni formella raffigura i misteri del rosario. ANNUNCIAZIONE DELLA BEATA VERGINEPittore ignoto del XVI secolo S. ANTONIO DA PADOVAPittore ignoto del XVI secolo LA DEPOSIZIONE DELLA CROCEGiovanni Matta (XVI secolo) Pannello illustrativo della Chiesa di San Girolamo
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