STORIA
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Le origini di Polizzi sono antiche e controverse ed hanno a lungo affascinato
storici e studiosi. Per Diodoro Siculo è l'Atene siciliana, detta Polis per
antonomasia; altri storici (Arezio, Auria, Pirri) fanno derivare il nome del
paese dagli dei Palici. Secondo il Maurolico, Polizzi sarebbe stata fondata dai
sopravvissuti di
Palica dopo la sconfitta di Ducezio, che aveva guidato le genti sicule contro le
colonie greche. Il ritrovamento a Polizzi di una statua
triforme di Iside, distrutta purtroppo da un vescovo intollerante, ha fatto
pensare che il nome significasse Città di Iside (Polis Isidis).
Comunque il recente (1992) ritrovamento in contrada S. Pietro di una
necropoli databile al IV - III secolo A.C., e prima ancora, in via Carlo V
(1938), di monete e oggetti di terracotta, attribuibili alla stessa epoca,
documentano la presenza di insediamenti abitativi fin dall'epoca ellenistica, e
contatti con il mondo cartaginese. Vedi il Museo
Archeologico.
In epoca bizantina l'attuale paese
si sviluppò e ricevette il nome di Baseapolis (Città del Re); subì la
dominazione araba (il geografo arabo Edrusi la definì "soggiorno
bellissimo"). In epoca
normanna il conte Ruggiero fece fortificare la Rocca ed il Castello; la nipote,
contessa Adelasia, Signora di Polizzi, diede grande impulso al paese, che si
estese notevolmente, ospitando in pacifica convivenza diverse etnie (bizantini o
greci, arabi, latini, ebrei). Federico II le concesse nel 1234 il titolo di
Generosa, che da allora è rimasto come parte integrante del nome.
Polizzi, salvo brevi periodi, fu sempre città demaniale e difese sempre
gelosamente, anche a prezzo di gravi sacrifici, la propria indipendenza. Il
paese aveva un proprio governo e proprie leggi, ancora oggi degne di ammirazione
per la loro equità. I più importanti privilegi legati all'essere Città
Demaniale furono l'impianto della corte di prima appellazione, l'esenzione dai
donativi regi, la franchigia per i suoi abitanti del diritto di gabella della
dogana per tutto il Regno di Sicilia, e la facoltà che le cariche pubbliche
elette per scrutinio appartenessero ad abitanti della Città, che aveva propri
rappresentanti nel Parlamento Siciliano.
Polizzi fu spesso luogo di soggiorno di Principi e Sovrani; la contessa
Adelasia, nipote di Ruggero, la regina Elisabetta d'Aragona, il figlio Ludovico,
re di Trinacria, la regina Maria, moglie di Martino il Giovane, la regina Bianca
di Navarra, vicaria del Regno di Sicilia, e l'imperatore Carlo V, che nel 1535,
di ritorno da Tunisi, fu ospite di Gian Bartolo La Farina, istituendo in quella
occasione il Senato cittadino.
Il periodo di maggiore splendore fu quello rinascimentale, spiegabile col
fatto che fosse il nodo principale di un sistema viario notevolissimo per
l'epoca, le due trazzere regie, la "Messina Montagne" e la
"Montagna-Marine", i più importanti collegamenti tra Palermo,
Messina e la zona di Licata. Lungo i due rami del fiume Imera, dominati da
Polizzi, (Imera settentrionale o Fiume Grande, che sbocca presso Imera, e Imera
meridionale o Xireni che invece sbocca presso Licata), costeggiati da grandi
vallate, coltivate a cereali e frumento, correva la "via del grano",
che veniva convogliato per esportarlo ai grandi caricatori di Termini e Roccella
da un lato, e Licata dall'altro. Enormi erano gli interessi economici lungo
questa strada, e quindi fissare la propria dimora a Polizzi, accaparrarsi i
feudi lungo i corsi di questi fiumi e controllarne i commerci e i dazi,
significava dominare la via del grano tra la costa settentrionale e meridionale
della Sicilia. Non deve meravigliare quindi se nel '400-'500 vi abitarono
famiglie di origine pisana, genovese, catalana, araba, francese.....
La presenza di molte famiglie nobili e la legge del maggiorasco, con la
conseguente monacazione dei figli cadetti, fecero sì che a Polizzi fossero
presenti tutti gli ordini religiosi e che il paese si arricchisse di chiese
e conventi pieni di opere d'arte. Anche la vita culturale era
particolarmente fervida, la prima scuola pubblica fu aperta nel 1428, il primo
acquedotto per l'erogazione gratuita dell'acqua a tutti gli abitanti fu
costruito nel 1476..... Nel 1572 i gesuiti inaugurarono una scuola di
"prime lettere", estesa poi ai corsi di studio superiori.
La decadenza di Polizzi cominciò con la peste, che colpì il paese alla fine
del XVI secolo e dimezzò gli abitanti. In seguito la vita sociale fu
caratterizzata da forti contrasti tra i nobili, che detenevano il potere, e gli
esponenti della nuova classe borghese "i civili", ai quali era stato
riconosciuto il diritto di concorrere alle cariche pubbliche.
Polizzi è stata all'avanguardia per quanto riguarda molte opere di
importanza sociale: aveva fin dal medioevo numerosi ospedali e fontane. Fu anche
il primo paese ad avere la luce elettrica nel 1901, quando anche le città
avevano ancora i lampioni a gas.